Rinuncia di Edison SpA al progetto Turbogas di Corinaldo: una vittoria dei cittadini e dei loro diritti

La decisione di Edison SpA di rinunciare alla prosecuzione del procedimento autorizzativo della Centrale Turbogas di Corinaldo, oltre ad essere un atto di buon senso, è senz’altro il frutto dell’impegno dei cittadini, organizzatisi in associazioni e comitati, e affiancati dalle amministrazioni locali che, seppur a volte tiepidamente, hanno fatto con essi un fronte compatto contro questa ipotesi di centrale termoelettrica: Comuni, Province coinvolte e la Regione Marche, la quale speriamo voglia ora riconsiderare anche i progetti dei rigassificatori e dell’elettrodotto Fano-Teramo, pensando piuttosto a seguire lo studio sull’eolico off-shore e ad altre infrastrutture più adatte a supportare le energie rinnovabili.

Il progetto Turbogas, lo ricordiamo ancora una volta, comportava un impatto enorme per la Valle del Cesano e non solo, in termini sia sanitari che ambientali, un danno irrimediabile a un paesaggio rurale profondamente vissuto dagli abitanti, un danno di immagine al contesto dove perle di arte e storia come Corinaldo, Mondavio, la città romana di Suasa, si trovano felicemente immerse.

Un progetto sbagliato perché non giustificato sotto il profilo economico, perché andava ad imporsi su una piccola valle densamente abitata e ricca di valenze paesaggistiche e storico-archeologiche, e pericoloso oltre che per l’inquinamento che avrebbe prodotto, anche per la sua sicurezza.

Oggi ci sentiamo più sollevati, ma vorremmo che da questa vicenda si traggano delle utili lezioni per tutti. Che sia palese a certi grandi gruppi economici che devono avere l’umiltà di confrontarsi con una civiltà matura, e non fare del nuovo colonialismo ovunque. Che sia chiaro che l’esercizio di un’economia prevalentemente speculativa può trovare un freno nella determinazione della cittadinanza di riappropriarsi di quella sovranità popolare, che non può essere solo poco più di una frase scritta nella Costituzione. Che si apprenda, noi cittadini, a ‘fare politica’ un po’ tutti, nella vita di tutti i giorni, anche chi ha poco tempo, chi ha famiglia, chi ha già tanto da fare. Perché ogni capacità è preziosa, perché funziona e ne vale la pena, e perché solo così eviteremo la catastrofe ecologica ed economica già in corsa al galoppo, ‘crisi’ che è ‘piovuta dal cielo’ solo nel senso che l’abbiamo permessa.

Documento su politica partecipativa e tutela dell’ambiente per la Città di Corinaldo

21-04-2012 Corinaldo

Preambolo

Noi Associazione Città Attiva Corinaldo, costituitasi con finalità di tutela dell’ambiente, della salute, dei beni culturali, storico-artistici, paesaggistici ed archeologici, nonché per l’affermarsi di pratiche virtuose nell’esercizio della Pubblica amministrazione, intendiamo sottoporre un Capitolato di richieste ai Candidati Sindaci delle Elezioni amministrative 2012 del Comune di Corinaldo, affinché sia sottoscritto a titolo di impegno. In caso di rifiuto, le eventuali motivazioni addotte per iscritto saranno rese pubbliche dall’Associazione per quanto dato dalle proprie possibilità.

Il documento Integrale è consultabile nella sezione “Documenti Prodotti” all’interno di questo stesso blog. In alternativa è possibile utilizzare il collegamento che segue. Il documento è stato consegnato ai Candidati oggi stesso, prima della diffusione mezzo stampa.

https://cittattiva.wordpress.com/documenti-prodotti/

RIGASSIFICATORE

Il rigassificatore, 1 o 2 che siano, che vorrebbero realizzare al largo del Conero è un altro esempio di impoverimento della politica, incapace di comprendere il periodo storico di crisi ambientale ed energetica che stiamo vivendo e incapace di immaginare un futuro di benessere sociale a basso impatto ambientale. Perpetrare una politica energetica basata su grandi impianti di distribuzione, stoccaggio e produzione di energia è oggi anacronistico, soprattutto se si parla di fonti fossili e se si parla di Italia. L’impatto che questa politica energetica porta è pesante sia sull’economia del territorio che sull’ambiente. Nelle Marche questi due aspetti sono molto interconnessi vista la vocazione turistica sia della costa che dell’entroterra e la ricca varietà di prodotti tipici derivanti dall’agricoltura. é necessario un impegno diametralmente opposto che punti, realmente e non a parole, alla creazione di una rete distribuita di produzione e distribuzione di energia e che sfrutti il più possibile le risorse presenti sul territorio nel rispetto dell’equilibrio ambientale e della biodiversità che lo caratterizza. Questo approccio conferirebbe anche maggiori risorse economiche all’economia locale e coesione sociale, entrambe necessarie per affrontare la crisi che abbiamo di fronte. Per fare questo è necessario partire da singoli cittadini rendendoli consapevoli e responsabili delle proprie scelte. é necessario investire sulla formazione e sulla divulgazione in modo che tutti possano contribuire al cambiamento, partendo dalla propria casa e dalla propria comunità. In questo si inserisce la piccola pubblicazione che abbbiamo deciso di divulgare e di cui trovate la copertina qui a lato.

“Tritone il Vomitone” è una fiaba scritta e illustrata da Paola Fontini. Una splendida iniziativa sponsorizzata dall’Associazione turistica “Riviera del Conero” in collaborazione col comitato “Rigassificatore No Grazie” di Porto Recanati, con Legambiente Marche, con la casa editrice Controvento, con il Parco Naturale del Conero e con il comitato Ondaverde Onlus di Falconara Marittima.

In realtà, “Tritolone il Vomitone” è una fiaba che parla anche agli adulti: in ogni pagina troverete alcuni “post-it” che illustrano agli adulti diversi aspetti del problema rigassificatore (con dati reali). Invitiamo tutti a leggere la fiaba in famiglia, a scuola e ovunque vorrete. Proviamo ad ascoltare cosa dicono i bambini. Ringraziamo tutti quelli che hanno reso possibile la realizzazione di un’opera che tratta con semplicità e dolcezza uno dei problemi più grandi del nostro territorio.

Potete scaricare e diffondere a vostro piacere la fiaba al link qui sotto.

Tritone il Vomitone

Buona lettura a tutti

Città Attiva Corinaldo

Quando il popolo sconfigge l’economia globale

Un nuovo mondo è possibile. Non è più solo uno spot o una frase di qualche ecologista. L’Islanda lo ha dimostrato finendo il processo di rivoluzione pacifica iniziato 2 anni fa in questi giorni, quando è stata approvata dal parlamento la nuova costituzione redatta con piena partecipazione diretta dei cittadini. Buon ascolto e prendiamo appunti..

Il Ponte di Re Nessuno

28 febbraio 2011

E’ una questione di fiducia. Quando la Pubblica Amministrazione ci obbliga a una qualunque trafila burocratica ci sta dicendo: “non mi fido di te”. Essa spende molto denaro pubblico a causa di questa sfiducia implicita. Quando io percorro un ponte di cui la Pubblica Amministrazione ha la responsabilità, non sto a pensare ogni volta che possa crollare, così come quando mi addormento la sera è implicita la fiducia del risveglio di domani. Dunque noi ci fidiamo di più di quanto noi stessi siamo ritenuti affidabili; e quando necessario gli Stati si affidano alla retorica per incensare la propria presunta affidabilità. Così come il ponte di Re San Luigi non poteva assolutamente crollare, ma crollò (nel romanzo di Thornton Wilder – sollevando polveri di idee su Destino e Provvidenza), anche tutti i ponti possono crollare da un momento all’altro se i pochi soldi disponibili, anche mediante ulteriore indebitamento, siano tutti spesi per faraoniche e spesso poco utili opere pubbliche e poco o nulla sia dato alla manutenzione e alla sorveglianza.

Se è vero che in novembre a valle del ponte crollato sul Cesano una diga di contenimento del flusso fosse già crollata, allora la probabilità che anche il ponte crollasse si faceva certo più alta. Sarebbe da indagare anche su quale ruolo abbiano le attività estrattive fluviali a monte del ponte nell’alterazione dei flussi idrici, fermo restando che anche l’aumento di frequenza e intensità degli eventi meteorici estremi sono un dato di fatto consolidato che gli Amministratori non possono ignorare, benché forse pensino all’effetto serra solo come a un tema da riposanti convegni. Ma il nostro è comunque solo il ponte di Re Nessuno…

Opere pressoché inutili ed estremamente dannose come la Quadrilatero e l’annesso e ancor più scellerato Piano Area Vasta, costano una montagna di soldi. Le grandi nuove infrastrutture del gas e dell’energia elettrica sono ottime fonti di guadagno per pochi, mentre arrecano benefici non proporzionati alla spesa e all’impatto ambientale presso i cittadini (il grande Tubo del gas della dorsale appenninica, la nuova linea di alta tensione che Terna intende realizzare). Ma è tipico del Terzo Mondo costruire cattedrali nel deserto, mentre si dimentica l’infrastruttura già esistente e la si lascia deperire nella disfunzionalità più svergognata.

Centinaia di camion carichi di pietrisco transitano vanamente ogni giorno lungo le strade provinciali distruggendole con rapidità maggiore dei ritmi di costruzione dei nuovi svincoli, delle nuove rotatorie, dei nuovi by-pass che sono una disperata risposta a un traffico pesante sempre più insostenibile. Questo fa la gioia dei gommisti, ma non è buona economia quella che vede cifre di denaro sperperarsi fra di noi, in un inviluppo sempre più irreversibile, mentre altri indicatori come il prezzo del gasolio ci dicono da tempo che stiamo proprio sbagliando strada: che era più saggio ad esempio potenziare la ferrovia che non il traffico su gomma, e che l’alta velocità è un fiore all’occhiello del niente se dal finestrino lo sfondo è quello di un Paese sempre più vecchio e malandato.

Ma mentre i manager viaggiano veloci sul treno della speculazione e della distruzione accadono qua da noi fatti di emblematica semplicità. Proprio nei giorni in cui, in un sussulto d’orgoglio e saggezza la Regione ufficializza il proprio no definitivo alla paventata Centrale Turbogas, il crollo del ponte sul Cesano, a due passi dal sito individuato dalla Edison per la sua proposta Centrale, è come la verità svelata alla fine di una burla, l’equivoco risolto alla fine della commediola o la risata amara che conclude una farsa moraleggiante. Le immagini della frattura ci dicono di una vetusta architettura da tempo bisognosa di estrema attenzione, mentre il gigante elettrico dilegua al di sopra di questa terra bella e modesta, al modo di un surreale fantasma. Forse riapparirà, ma noi lotteremo strenuamente perché ciò non accada. Nel frattempo la Valle del Cesano può immediocrirsi e deperire, oppure può riscattarsi con una visione razionale dell’economia e del benessere, con una rinata coscienza cittadina del valore del Bene Pubblico, della bellezza del proprio ambiente e dei propri paesaggi e dell’importanza di prendersene cura.

Città Attiva Corinaldo

Acqua Pubblica: Una buona notizia dalle Marche

Il 15 novembre l’assemblea dei sindaci della Società di gestione del servizio idrico dell’ATO5 Marche Sud che comprende 59 Comuni ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno presentato dal Comune di Grottammare intitolato “mantenimento della gestione pubblica del servizio idrico integrato…” nel quale si chiede alla Regione Marche di “riconoscere ai Comuni la facoltà di organizzare il Servizio Idrico Integrato in forme non aventi rilevanza economica” e tra queste ci cita, in primo luogo “l’azienda speciale consortile”. Si respinge inoltre la proposta di creare un’unica Agenzia regionale “con un plenipotenziario Direttore Generale che vada a disciplinare in maniera unitaria la programmazione degli investimenti e l’organizzazione sia del servizio idrico che dei rifiuti sull’intero territorio marchigiano” in quanto si sostiene che tale assetto “espropria i Comuni di una loro specifica funzione e non tiene conto della peculiarità del servizio idrico che è fortemente legato alla conformazione dei vari bacini idrografici”

Pur in un quadro che presenta ancora varie contraddizioni ed insidie si tratta di un ottimo risultato, che dimostra quanto il successo della proposta referendaria condizioni positivamente il clima politico. Questo risultato costituisce il frutto di un lungo lavoro che, grazie all’impegno del tavolo piceno per l’acqua bene comune, aveva già portato quasi la metà di quei Comuni ad approvare nei rispettivi Consigli Comunali una mozione per modificare gli statuti escludendo la rilevanza economica del SII (ed in alcuni casi anche la modifica statutaria).

Per chi volesse approfondire l’argomento consigliamo di leggere il “Parere sulla possibilità di considerare il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica” al link http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/attachments/651_parere%20tessarolo.pdf


Nel nostro territorio non si è fatto granchè ed invitiamo i sindaci della ATO2, cui fa parte Corinaldo, e delle altre ATO a prendere spunto da quanto fatto dai loro colleghi. Ricordiamo che l’associazione a già provveduto da tempo a sottoporre all’attenzione del consiglio comunale la discussione del tema della privatizzazione dell’acqua e si aspetta che questa venga fatta a breve visto l’importanza del tema. Ricordiamo inoltre il grande successo della raccolta firme avvenuta i tutta Italia per indire un referendum sull’abrogazione del decreto Ronchi. In pochi mesi sono state raccolte 1 Milione 400 mila firme, molte di più che quelle strettamente necessarie per indire il referendum, segno indiscutibile della volontà del Paese.

Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto un’imprescindibile questione di democrazia: sulla gestione di un bene essenziale alla vita la decisione non può essere delegata ad alcuno ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum.

Per questo chiediamo alle forze politiche e istituzionali l’immediata approvazione, comunque entro il 31.12.2010, di un provvedimento di MORATORIA sulle scadenze previste dal “decreto Ronchi” e sulla normativa di soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale.

A questo link troverete il modulo da compilare on-line per sostenere la moratoria, firmate e fate firmare:
http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_petitions&view=petition&id=169

Incidente Deep Water Horizont

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Italia vs Kyoto

Parlamento, brutte notizie per clima e caccia: ok alla mozione anti Kyoto e alla caccia no limits

pubblicato: giovedì 15 aprile 2010 da Peppe Croce in ecoblog

<!– –>Brutte notizie dal Parlamento per clima e animali

Non è stata una buona giornata, quella di ieri, per l’ambiente e gli animali: in Parlamento, sia alla Camera che al Senato, due votazioni hanno inferto un duro colpo alla lotta al cambiamento climatico e alla tutela degli animali selvatici.

La prima è quella dell’aula del Senato, che ha approvato la famosa mozione dei senatori anti Kyoto, presentata dal senatore D’Alì, che chiedeva al Governo di impegnarsi in favore della riorganizzazione dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) e della sostituzione dell’Accordo Europeo sul 20-20-20.

Dall’opposizione, che hanno tacciato la maggioranza di negazionismo climatico, è stato chiesto di adeguare la posizione dell’Italia a quella giustamente preoccupata degli altri grandi Paesi del mondo, rispettando l’Accordo e mettendo in atto politiche nazionali coerenti con i suggerimenti europei. La mozione D’Alì, però, è passata con 137 voti favorevoli, 112 contrari e un astenuto.

Alla Camera, invece, l’approvazione di una norma europea ha messo in agitazione gli ambientalisti: in Commissione Agricoltura, infatti, è stato approvato l’art 43 della legge europea che prevede la caccia in deroga al calendario venatorio, seppur “previo parere dell’Ispra“, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

Il partito delle doppiette, quindi, fa un passo avanti e segna un punto sugli ambientalisti e le associazioni di tutela degli animali selvatici. Europa bifronte per il rispetto dell’ambiente, quindi, ma Parlamento italiano assolutamente a senso unico: quello della minor tutela possibile.

INCENERIMENTO

ASSEMBLEA Schieppe 26[1].02.2010

NO TURBOGAS!

NO TURBOGAS!

Basta con tutte queste porcate!

Dalle centrali nucleari, a seguire: nuove centrali termoelettriche tipo Turbogas, e connessi rigassificatori, elettrodotti a cielo aperto, lo scandalo dei contributi europei per le energie pulite scippato da chi energia pulita non fa (che finiamo per pagare noi con il 7% delle nostre bollette)… Una lunga serie di boiate energetiche… Basta, grazie.

Il nucleare non è certo un’alternativa valida, restano pericoli di contaminazione, e il probema enorme delle scorie: i paesi intelligenti stanno dismettendo e puntano sulle rinnovabili.

Le centrali Turbogas: quelle alimentate con gas derivanti da scarti petroliferi, inquinano molto e in modo assai pericoloso per la salute (vedi caso Falconara); quelle alimentate a gas naturale, come quella che vogliono fare a Corinaldo, sono una opzione migliore in senso tecnologico, ma l’enormità dell’impianto (870 MWe) fa sì che i problemi di inquinamento atmosferico rimangano irrisolti. Inoltre le Turbogas vanno contro gli obbiettivi mondiali ed europei di riduzione del gas a effetto serra poiché il prodotto di uscita dalla combustione è anidride carbonica (oltre ai nocivi CO, NOx, SO2, le polveri sottili PM 2,5 e molti altri inquinanti a seguire). Le Marche non sono un territorio adatto a questi interventi che, come insegna l’incidente di Middletown, non sono neanche esenti da rischio di gravi esplosioni. Solo l’impatto visivo è una pietra tombale per le prospettive di turismo e tipicità di interi distretti amministrativi, mentre il rumore prodotto è una croce sulla qualità della vita delle migliaia di cittadini che vivrebbero a ridosso della centrale.

I rigassificatori, navi che trasportano gas metano liquefatto (a prezzo di un gran dispendio di energia) per poi rigassificarlo off-shore non lontano da grandi centri abitati come quello di Portorecanati, oltre ad essere una potenziale fonte di incidente devastante, vorrebbero essere una riserva di gas da utilizzare in caso di difficoltà di approvigionamento via gasdotto. Ma ciò è solo una illusione, e neanche la ‘ragion di Stato’ è in grado di giustificarli: la dipendenza dal gas dall’estero, è un fatto consolidato e inevitabile per l’Italia, e a nulla valgono i rigassificatori che potrebbero supplire solo per brevi periodi e con prezzi elevati. Infine i rigassificatori inquinano e molto: enormi quantità di ipoclorito di sodio, inquinamento termico, distruzione della vita del mare già solo attraverso l’attività di pompaggio.

No a tutte queste mostruosità!

Sì a decisioni democraticamente partecipate, al risparmio energetico, al solare, al geotermico, all’eolico (solo dove non impatta i valori paesaggistici): a progetti razionali dove la salute e l’ambiente vengano al primo e non all’ultimo posto.

Città AttivA Cineribus Orta Combusta Revixi Corinaldo

Comunicato stampa

Associazione CittA’ AttivA Cineribus Orta Combusta Revixi Corinaldo
Corinaldo, 18 febbraio 2010

Oggi alle ore 12.00 presso la Pasticceria Antonelli di Corinaldo si è ufficializzata la nascita dell’ Associazione CittA’ AttivA Cineribus Orta Combusta Revixi a causa della spinta emotiva sollevata dalla Centrale Turbogas che l’ Edison vorrebbe costruire sul nostro territorio.
Inoltre è sentita l’ esigenza di un organo cittadino attivo nelle tematiche ambientali anche perché,nel silenzio totale, da troppo tempo, il nostro territorio paga pesantemente: cave di ghiaia, discarica comprensoriale, per non parlare addirittura di scandali ambientali come l’ Agroter e la Recomat.
Un organo cittadino attivo ha l’ ambizione di iniziare un percorso di discussione aperta a tanti e differenti punti di vista, partendo dal nuovo sillogismo “glocal” (pensiamo globalmente, agiamo localmente) che vede i fallimenti di Copenhagen concretizzarsi sotto casa nostra, per poi proporre azioni concrete.
L’ Associazione intende affiancare anche il lavoro finora egregiamente svolto dal Comitato Sviluppo Sostenibile Valcesano tant’è che tra i fondatori ci sono: Roberto Bucci fondatore e membro del Consiglio Direttivo del sopra citato Comitato e altri collaboratori esterni come Andrea Astracedi, Marco Giuliani e Massimo Galli.
La trasparenza, la condivisione delle idee e delle strategie sarà una colonna portante della nostra Associazione come lo sarà il confronto trasparente e distaccato con tutte le forze politiche. A tal proposito sottolineiamo una nota dolente del Comitato che, appreso dalla stampa di una dichiarazione egemonista da parte dell’ On. Favia, ha preferito soprassedere alimentando il sospetto nell’ opinione pubblica. Crediamo che dividere l’ opinione pubblica faccia il gioco dell’ Edison pertanto, pur avendo agito ingenuamente, riteniamo il fatto molto grave.
Ribadiamo comunque la volontà di lavorare fianco a fianco auspicando che, chi lo desideri, aderisca ad entrambi i gruppi.
Infine, ma non da ultimo, crediamo che il ruolo dell’ Associazione sia anche quello di confrontarsi in maniera trasparente con gli Enti Pubblici, in primis con l’ Amministrazione Comunale di Corinaldo.